Non volevo scrivere di me di Guido Croci

Non volevo scrivere di me
di Guido Croci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Autore: Guido Croci
Genere: Romanzo Autobiografico
n. pagine: 516
ISBN: 978.88.99601.80.5
Data edizione:  2024
Prezzo 26,50 €
Formato: Brossura – cover morbida plastif. lucida
Lingua: Italiano

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Guido Croci romano di nascita e tranese di adozione, per oltre 30 anni ha lavorato nel mondo dell’Università Ha iniziato molto presto, faceva l’operaio, ma ormai ne parla poco, non tanto perché è storia di tanti anni addietro, ma perché quando ne parla, nessuno gli crede. Nei primi anni settanta voleva fare l’architetto, ma poi si è laureato in sociologia del diritto alla Sapienza di Roma. Per  un breve periodo si è occupato di devianza, in particolare di carriere criminali. In seguito ha abbandonato le carriere criminali per occuparsi di organizzazione, di formazione e di letteratura. Il suo interesse per la letteratura ha fatto scattare la passione per la scrittura. Ma non solo – giacché come lui stesso non si stanca di ripetere- scrivere gli ha salvato la vita. Nel suo caso, il romanzo ha sostituito il divanetto dello psicanalista. Non sa neppure lui con quali risultati. Questo è il suo decimo romanzo.

Sinossi

Immersi, come siamo, nelle esistenze di tutti i giorni, a fatica riusciamo a ragionare sul significato di quanto ci accade, e ancora meno abbiamo l’opportunità di accostare la nostra esperienza privata al destino degli altri, di vedere il generale nel particolare, così come il contrario. A fatica le nostre biografie si intrecciano con le biografie degli altri, le nostre piccole storie, con la grande storia. A fatica pensiamo al nostro vissuto personale anche in termini di prodotto sociale, dove l’esperienza individuale s’intreccia e si fonde con l’esperienza storica.

Non volevo scrivere di me è un romanzo autobiografico. Almeno, apparentemente. D’altro canto, se da un lato un’autobiografia non è mai luogo di piena verità, giacché le carte si mischiano sempre quasi a edificare un costrutto illusorio, dall’altro, in un romanzo, è davvero importante distinguere tra autenticità e finzione?

L’autore vive il romanzo come occasione di scrittura, al di là dei contenuti, alla ricerca di un suo stile, immerso in uno spazio di libertà, di proliferazione e, nel contempo, ricomposizione dei vissuti. Per lui il romanzo è luogo di riflessione, di dedizione, è tentativo di sottrarre, strappare, la vita di tutti i giorni dall’angoscia delle piccole e grandi tragedie umane.

Per l’autore il romanzo è anche occasione di festa, con – al di là dei risultati – la passione per la scrittura e un tono divertito, appunto.